I primi mesi di vita di un bambino sono sempre accompagnati da una buona dose di dubbi da parte di mamma e papà. Nulla di più normale, in fondo quando nasce un bambino nascono anche una mamma e un papà.
"Dove si trovano le istruzioni per essere un bravo genitore?" ti direi dove si trovano anche quelle per essere un "bravo logopedista", in fondo al tuo cuore. Le domande che più frequentemente mi vengono poste sono “perché il mio bambino non parla?”, "è troppo presto per fare una consulenza? Ha solo 2 anni." Incasellare un bambino in degli spazi temporali rigidi è spesso difficile, ma è opportuno tenere in considerazione quelli che sono gli indici di rischio di sviluppare disturbi di linguaggio (DSL, ad oggi abbreviato con DL). A 16-20 mesi dobbiamo considerare se il bambino ha: - una lallazione assente o molto semplificata (“ma ba ma”) - un uso scarso del gesto (ad esempio quando vuole qualcosa) e dell’associazione sguardo-gesto - una comprensione di ciò che gli viene detto assente o molto limitata - oppure se ha avuto frequenti episodi di otite media nel primo anno di vita A 24 mesi dobbiamo considerare se il bambino ha: - un vocabolario in produzione inferiore a 50 parole - pochi fonemi presenti nel parlato (ad esempio un uso preferenziale dello stesso fonema: “tata”) - lentezza nell’apprendimento di nuove parole - fatica a comprendere ordini semplici A 30 mesi dobbiamo considerare se il bambino ha - assenza di combinatoria (la capacità di associare due parole per formare una “frase”. Es. Mamma via, papà più, mamma acqua) Se i vostri dubbi persistono, contattate un logopedista! Saprà sicuramente darvi informazioni più accurate e rispondere alle vostre domande! allego di seguito un riassunto dell’articolo!
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Logopedista Sofia ParmaLe domande più frequenti sul linguaggio e le risposte di una logopedista. ArchiviCategorie |